Crisi permanente

di Igor Di Bernardini *


Il tema del Covid è planetario e certamente potremmo parlarne in termini di autobiografia della specie umana, interrogandoci sui destini del nostro pianeta e degli esseri umani che lo popolano. Però, il Covid, per stare a noi e all’autobiografia della nazione di Gobetti, è stato anch’esso un pezzo della nostra autobiografia nazionale. Siamo arrivati a questa crisi che eravamo già in crisi. Era in crisi da anni il nostro sistema politico ed era in crisi, ancora una volta, la nostra economia. Venivamo da anni di tagli ovunque nel settore pubblico, il tessuto protettivo di ultima istanza che ci può aiutare ad ammortizzare le crisi, tagli che hanno sguarnito uno dei nostri presidi fondamentali, cioè la sanità. Come è stato affrontato l’arrivo della pandemia? In questo contesto, non si poteva che procedere con chiusure durissime e con l’appello all’eroismo personale, in perfetto stile nazionale. Medici e infermieri, magari del settore pubblico, mandati al massacro e ritrovatisi, dalla sera alla mattina, a essere eroi dopo esser stati dipinti per anni come parassiti. I commessi dei supermercati sono stati fondamentali per assicurare la sopravvivenza di ciascuno, ma nessuno, al solito, si è curato di loro. Come sempre, si è fatto appello all’eroismo personale, in un’ottica non sistemica. A differenza della Germania, che ha accusato il colpo a distanza di un anno proprio perché più dotata di strumenti di salvaguardia, noi non potevamo che accusare il colpo immediatamente. In conclusione, è altresì sconfortante osservare che, come sempre in un momento di crisi nella storia nazionale, non vi è stato alcun rispetto per la Costituzione. Le posizioni si sono polarizzate tra la salute prima di tutto e l’economia prima di tutto, senza mai tentare di capire come la crisi, nella sua complessità, potesse essere affrontata con gli strumenti che la Costituzione ci offre. Il tempo presente ci domina e ci rende inavvertiti che la non curanza per la Costituzione è sempre stata foriera di gravi conseguenze per il destino del nostro Paese.

 

* Le opinioni espresse sono unicamente dell'autore e non sono riconducibili al Ministero degli Affari Esteri.

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