MIND THE GAP. Le opere raccontate dai creativi.

L'intervista a Marco Cirulli

Un manifesto pubblicitario contro la discriminazione di genere, partendo dalla figura di Bianca Guidetti Serra. Questo abbiamo chiesto ai creativi e grafici che hanno partecipato al contest creativo MIND THE GAP, che fa parte del progetto Non un archivio di meno per la valorizzazione dell’archivio di Bianca Guidetti Serra. Abbiamo fatto loro delle brevi interviste nelle quali ci raccontano come hanno conosciuto Bianca, cosa gli ha spinti a partecipare al contest e come è nata l'idea della loro opera.

Tutti uniti per essere uguali è l’illustrazione realizzata dall’artista, illustratore e grafico Marco Cirulli, in arte CI.MA.A.A, che ci ha raccontato di aver già sentito nominare in precedenza Bianca Guidetti Serra, ma non aveva letto ancora nulla a riguardo.

Grazie al contest creativo ha scoperto la storia di una donna forte, decisa a diffondere uguaglianza e giustizia dov’era possibile farlo, ma anche dove allora poteva sembrare quasi impossibile.

Marco ci ha raccontato come è nata l’idea dell’opera che ha realizzato e cosa desidera trasmettere con questa illustrazione:

L’idea è nata pensando alle differenze e per cosa si fosse battuta Bianca e quali traguardi sono stati raggiunti nel tempo. Con questa illustrazione volevo raccontare, come piacerebbe a me e ad altra gente, che il mondo non facesse distinzioni di sesso o razza, ma avere tutti pari opportunità ed essere valutati solo per i meriti personali.
Così nell’illustrazione è rappresentata, in maniera più grafica e astratta, un atto di sostegno contro la discriminazione di genere, in particolare caso la discriminazione sul lavoro nei confronti del genere femminile.
É infatti rappresentata una donna, in questo caso una mamma (con il bambino in fasce sulla schiena) ma anche una lavoratrice, per illustrare una figura di donna completa dall’essere un’ottima madre, ma allo stesso tempo un’ottima lavoratrice, che viene aiutata dai suoi amici/ colleghi che sono tutti sotto un ipotetico uguale (che divide l’illustrazione in due piani diversi) e cercano di metterla alla pari delle condizioni lavorative dell’uomo, che anche se ancora “privilegiato” ( perché sta al di sopra dell’ipotetico uguale) gli porge la mano come in un gesto di accoglienza, di aiuto, per portare ovviamente pari diritti ovunque e per tutti senza distinzione di genere di nessun tipo.
Le due donne che stanno nella parte superiore rappresentano i traguardi che si sono raggiunti fino ad oggi, ma è comunque vero che in tanti lavori e poi soprattutto in alcune parti del mondo, purtroppo, la discriminazione di genere è ancora molto presente.”

Centro studi Piero Gobetti

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