La biblioteca di Domenico Ballarino

A partire dal lascito originario della biblioteca di Piero e Ada Gobetti e del suo primo Presidente Norberto Bobbio, presso il Centro studi Piero Gobetti sono affluite nel corso degli anni numerose biblioteche personali di figure rappresentative della cultura democratica piemontese antifascista del Novecento.

Con il duplice obiettivo di conservare e valorizzazione tale patrimonio di inestimabile valore storico, scientifico e civile, il Centro studi si è impegnato – soprattutto nell’ultimo triennio –  nella catalogazione e messa a disposizione del pubblico e della comunità scientifica di fondi librari di personaggi come Paolo Vittorelli (Senatore e Deputato della Repubblica), Norberto Bobbio (Senatore della Repubblica, filosofo del diritto e della politica), Bianca Guidetti Serra (Avvocato penalista, impegnata nel campo dei diritti civili e sociali), Luigi Bobbio (Politologo) e Peppino Ortoleva (Storico).  Si tratta, a ben vedere, di cinque fondi librari che, nella loro specificità e diversità, raccontano e testimoniano la storia piemontese novecentesca, il cui contenuto è intrinsecamente legato alla storia collettiva italiana. Alcuni di questi fondi librari rappresentano, infatti, una testimonianza storica: attraverso i loro libri è possibile ricostruire la storia di una intera generazione e di una cultura politica.

In continuità con questo programma strategico (di più ampio respiro) di creazione di una “Biblioteca storica delle figure illustri Piemontesi novecentesche”, si inserisce il progetto catalografico del fondo personale di Domenico Ballarino, testimonianza di un impegno civile cresciuto nella seconda metà del secolo anche all’interno dello stesso Centro studi, di cui è stato vice-presidente.

Domenico Ballarino: cenni biografici

Domenico Ballarino nasce a Torino nel 1922. A partire dal 1940, insieme ad un gruppo di studenti, si dedica ad attività di propaganda contro il regime fascista. All’inizio del 1942 il gruppo viene scoperto: i componenti vengono arrestati e processati dal Tribunale Speciale e Domenico Ballarino condannato a 14 anni di reclusione. Scarcerato nel 1943, alla caduta del fascismo, si unisce alle formazioni partigiane, prima in Valle di Lanzo, poi nelle Langhe con le Brigate Garibaldi, in una brigata della divisione di Latilla, dove assume il ruolo di commissario politico, pur non essendo di orientamento comunista, ma piuttosto repubblicano/liberale.

Dopo la Liberazione, Ballarino si avvicina al Partito Repubblicano, collabora al “Pensiero Mazziniano” e, nel 1952, figura tra i promotori de “La Consulta”, associazione di cultura politica che riunisce molti tra i più importanti intellettuali torinesi antifascisti.

Pur impegnato come Amministratore Delegato di una ditta commerciale, che eleva a dimensioni internazionali, coltiva da autodidatta i molteplici interessi culturali, e riunisce in una biblioteca di circa 5.000 volumi (ora in possesso degli eredi) testi di storia, economia, scienze politiche, linguistica, sociologia, e altro, oltre a collezioni di giornali e riviste. Collabora per anni con il Centro studi Piero Gobetti, con l’Istituto per la Storia della Resistenza, con Amnesty International e altri.

Muore il 30 gennaio 2009.

Il fondo bibliografico

l fondo librario è costituito da circa 2.250 volumi sui temi della prima guerra mondiale, del fascismo, dell’antifascismo, della Resistenza, del socialismo e della letteratura italiana e straniera (con particolare riguardo agli scrittori italiani dal 1950 al 2000). Di seguito, alcuni volumi del fondo.

Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, 1990

Elisabeth Young-Bruehl, Hannah Arendt, Bollati Boringhieri, 1990

Consalvo Ceci, Libertà ideale e libertà storica, Laterza, 1950

Mario Rigoni Stern, L’ultima partita a carte, Einaudi, 2002

(a cura di) Michelini-Tocci, Corrispondenza fra Alexis De Tocqueville e Arthur Gobineau, Longanesi,  1947

Centro studi Piero Gobetti

Via Antonio Fabro, 6
10122 Torino
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