Giorni insoliti

Così ci siamo messe a progettare video, documenti. Ma diciamo che c è un lato positivo, non abbiamo più pensato al virus, al perché eravamo in casa, così i primi giorni sono volati pensando al lavoro.

Fiorella Barberis

Paura di morire, no, che tutte le mie abitudini, certezze mi vengano a mancare, si. Da un giorno all'altro non vado più al lavoro, no alla piscina e danza, alle riunioni dell'associazione, al gruppo di amiche di scrittura. Fino a ieri si programmava, l'agenda del cellulare con tanti puntini ed ora il nulla. Tutto sospeso, ma quando torneremo a correre? Non mi dispiace il silenzio della città, ma fino a ieri ero al mare con mia mamma e sorella, festeggiato il mio compleanno, ed ora chiusa tra le pareti domestiche. L'unica novità è lo smart working, anche noi lavoratrici comunali inserite nel lavoro agile.I primi giorni sono stati da incubo, invece che sei ore molte di più. Organizzare il gruppo di lavoro, sempre connesse tra PC e cellulare, come portare alle famiglie e ai bimbi dell'asilo nido la nostra presenza. Così ci siamo messe a progettare video, documenti. Ma diciamo che c è un lato positivo, non abbiamo più pensato al virus, al perchè eravamo in casa, così i primi giorni sono volati pensando al lavoro. Quando sentivo le notizie al telegiornale stavo male, speri che non tocchi ai tuoi conoscenti, familiari, ti commuovi davanti alle parole del sindaco di Bari che quasi piange di fronte all sua città vuota, alla dottoressa che invita a rimanere a casa con le lacrime agli occhi. Sei preoccupata per la tosse di tua mamma, per questo mal di testa che ti accompagna e che di solito non hai. Tuo figlio è rientrato ieri da un viaggio ed ha mal di gola, speri sia solo a causa dell'aria condizionata. Ne usciremo?. Cè gente che sottovaluta, altri allarmati, non c è una misura. Vorrei poter andare nella mia casetta nei boschi, ma per ora non si può, ho bisogno di verde e pace, ma non penso siano motivazioni valide per il controllo dei carabinieri. Pensavo che stando a casa avrei letto, pulito, ma tra il lavoro e la testa “vacante”,ho fatto meno del solito. Stanotte dormito poco e male, anche paura ad avvicinarsi al marito, si potrà? Meglio di no. Quanto mi mancano gli abbracci e i baci dei bambini, di tutti. Questo timore verso gli altri ora giustificato, ma dopo? Nell'associazione che frequento, che si occupa anche dei senza fissa dimora, come pensare di continuare il dialogo, lo scambio se ora riusciamo a portare solo una cena nelle sere domenicali, consegnando il cibo sulla porta. Non riesco a pensare ad un rientro al nido senza contatto fisico. Dei momenti sono fiduciosa, altri no, non riuscire a pensare al futuro. Restare a casa, io che, secondo le parole di mia mamma, "il tetto non mi sarebbe mai caduto in testa”, ora quasi ho paura ad uscire dalla tana.

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