io racconto

Trittico

Ma può bastare apparecchiare con i piccoli soli per colorare questi giorni fiaccati, chiusi tra le mura d’una reclusione non voluta, obbligata per una calamità inattesa e vorace, mai immaginata prima, che ci ha spiazzati tutti e impauriti?

Angela Donna

1. SOGLIA
Ieri ha suonato Eugenio, il vicino del piano di sopra. Mi ha chiesto se potevo prestargli la pinzatrice e i punti.
Ammetto di essere stata per un momento incerta sul da farsi (in me è partita l’allerta: virus? infetto? contaminazione?).
Quando mi ha riportato quello che gli avevo dato l’ho immediatamente posato sul davanzale della finestra, al sole, per tre giorni. Mi sono lavata le mani con furia.
Non avevo mai considerato la soglia della mia casa come una linea di confine tra me e il mondo.
Un dentro e un fuori. Un prima e un dopo. Un passo oltre oppure un ritirarsi. Accoglienza o rifiuto.
Confine invalicabile o porta aperta alla vita.

 

2. TOVAGLIA
Oggi ho deciso di preparare la tavola da pranzo con la tovaglia a girasoli gialli.
Ma può bastare apparecchiare con i piccoli soli per colorare questi giorni fiaccati, chiusi tra le mura d’una reclusione non voluta, obbligata per una calamità inattesa e vorace, mai immaginata prima, che ci ha spiazzati tutti e impauriti?
Noi invincibili eroi di razza bianca immuni per sacra discendenza da Guerra e Carestia da Pestilenza e Morte…

 

3. APOCALYPSE

Infinito è il dolore che sale come un respiro dalla terra.
Nel profondo dei cieli ci sarà un dio che ci ascolta?
Eschilo, I Persiani

Ho saputo appena adesso che Ida se ne è andata da sola. Nessuno di noi a salutarla.
Come i molti morti in abbandono non voluto, portati al cimitero in solitudine.
Mai e poi mai c’eravamo accorti d’essere ancora nel Paradiso Terrestre. Di vivere da sciocchi, spensierati, eterni fanciulli dentro il Paese dei Balocchi. Di far baldoria e bagordi nel Paese di Bengodi.
Ora che la festa è finita resta il nostro stupore. Vuoto silenzio. Un attonito sbigottimento, un inquieto e confuso cercare risposte a domande mai poste prima d’ora.
Instabile equilibrio dell’uomo piccolo, disperso per un oscuro minaccioso universo.

Centro studi Piero Gobetti

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